In questo articolo viene indagato il caso di Dallara che, a buon diritto, si qualifica come una media impresa di successo della nostra Motor Valley, fenomeno esemplare delle “imprese del quarto capitalismo”, alle quali ci si riferisce anche come “multinazionali tascabili”.
Una caratteristica specifica di Dallara riguarda la fase di trasformazione strategica che l’azienda sta vivendo a partire dal 2007, grazie all’affiancamento avvenuto al vertice dell’azienda quando Andrea Pontremoli come azionista oltre che come amministratore delegato, in coerenza con il desiderio del fondatore, Gian Paolo Dallara, di compiere un passaggio generazionale ricorrendo a un manager esterno.
Con le energie fresche portate dalla nuova compagine direzionale ha avuto avviouna fase di trasformazione che ha implicato innovazioni gestionali, tecnologiche e strategiche, concretizzate in un importante modifica di composizione/mix del fatturato, dell’organico e della redditività.
Gli autori si sono posti una serie di interrogativi di rilievo per il sistema delle imprese operanti in Italia, ma anche per le istituzioni e il mondo politico, e cioè:
a quali condizioni questo percorso sia trasferibile in altre medie imprese del quarto capitalismo;
quali percorsi a sinergia positiva si possano intraprendere fra il mondo delle medie imprese e quello delle grandi;
quali sono le condizioni di successo di tali iniziative;
in che maniera le performance delle medie imprese e quelle delle aree locali possono fertilizzarsi profittevolmente in maniera incrociata;
quale ruolo consistente possano svolgere le istituzioni, e più in generale la politica industriale, a questo riguardo.
L’obiettivo dell’indagine è consistito – oltre che nel riportare un caso di rara eccellenza - nel verificare la possibilità di ricavare dall’analisi la definizione di un modello replicabile, con gli opportuni adattamenti, alla realtà dell’evoluzione delle piccole e medie imprese italiane.