Alla fine, forse, i Big Data non vi servono

  • di Jeanne W. Ross, Cynthia M. Beath e Anne Quaadgras


  • Innovazione e Tecnologia


Perché le aziende non hanno mai molto da mostrare a fronte dei loro investimenti in Big Data? La ragione principale è che non sono in grado di usare bene i dati già in loro possesso. Non sanno come gestire le informazioni incorporate nei loro sistemi operativi, come analizzarle in modo da migliorare la comprensione dei fenomeni per poi apportare i cambiamenti necessari alla luce di nuove evidenze e nuove prospettive.

Le poche aziende che hanno invece adottato l’evidence-based decision making fanno in modo che tutti i decisori abbiano sotto mano ogni giorno i dati relativi alle prestazioni. Seguono inoltre quattro prassi:

Concordare un’unica fonte di verità. Basarsi su dati di performance provenienti da un’unica fonte consente una visione più precisa e accurata dei costi e della redditività.

Utilizzare le scorecard. Il modo forse più valido per insegnare alle persone come usare i dati per migliorare l’attività dell’azienda è fornire loro i dati relativi alla propria performance.

Gestire esplicitamente le regole di business. Pochi dati possono avere un effetto significativo sulla performance se i manager usano i dati stessi per misurare e migliorare le regole che governano le operazioni di business. 

Ricorrere al coaching per migliorare la performance. L’adozione dell’evidence-based decision making costituisce un cambiamento culturale importante.  Il personale deve essere aiutato a imparare come basare le proprie decisioni sui dati anziché sul proprio istinto. 

Fortunatamente le aziende che effettuano questo passaggio generalmente non tornano indietro e ottengono un miglioramento operativo difficilmente imitabile dai concorrenti.

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