Tutti i team amano pensare di dare il meglio quando la posta in gioco è più alta, ossia quando il futuro dell’azienda e quello loro personale dipende dal risultato del loro progetto. Ma troppo spesso succede qualcosa di diverso. In un ampio studio sui team in società di servizi professionali, Gardner di Harvard Business School ha osservato lo stesso schema emergere ripetutamente: i team diventano progressivamente più preoccupati dei rischi di fallimento anziché di ciò che può portare all’eccellenza. Il risultato è che operano le scelte più sicure, adottando approcci standard invece di ricorrere a soluzioni originali adatte alle esigenze del cliente.Gradner ha dato un nome a questo fenomeno: il paradosso della performance sotto pressione. Ecco come si sviluppa: con l’aumentare della pressione, i membri del team iniziano a muoversi verso posizioni di consenso in modi che escludono le informazioni cruciali. Senza neppure rendersene conto, danno più peso alle conoscenze condivise e scartano le competenze specialistiche, come le informazioni riservate su tecnologie, cultura e aspirazioni del cliente. Quanto più il team adotta punti di vista generici, tanto più nel cliente sale l’inquietudine, che a sua volta innesca maggiore pressione, che spinge ancora di più il team verso soluzioni generiche.Ma uomo avvertito è mezzo salvato. Misurando esplicitamente il contributo personale di ciascuno, insistendo con decisione sul fatto che nessun contributo verrà ignorato, e inquadrando le nuove informazioni in un contesto familiare, i team possono sfuggire al paradosso della pressione da performance e continuare a dare il meglio di sé quando è più importante.Titolo originale: Coming Through When It Matters Most, HBR, 4.2012.