Big Data e Internet delle cose promettono un cambiamento rivoluzionario al management e alla società tutta. Ma il loro successo poggia sull'assunto che tutti i dati generati da Internet companies e dispositivi collocati ovunque nel pianeta siano di proprietà delle organizzazioni che li raccolgono.
Pentland suggerisce che le aziende non possiedono tali dati e che senza regole che definiscano chi li possiede i consumatori finiranno col ribellarsi, i regolatori si scateneranno, e l'Internet of Things non esprimerà il suo potenziale. per evitarlo, propone un insieme di principi e pratiche che determinano la proprietà dei dati e ne controllino il flusso. e lo chiama il New Deal on Data.
Il New Deal "riequilibra la proprietà dei dati a favore degli individui di cui si raccolgono i dati", dice Pentland. "Le persone avranno gli stessi diritti di cui oggi godono sul proprio corpo e i propri averi". Potrebbero vedere ciò che viene raccolto e decidere se acconsentire o no.
Molte aziende temono che queste regole possano annichilire il loro modello di business, dice l'esperto, che però ritiene che questo consentirà un'economia più sana e preverrà disastri quali l'uso criminoso dei dati. "Se questi disastri si verificassero ci sarebbe una reazione eccessiva, a favore di una chiusura, e verrebbero introdotte regole severe che metterebbero molte aziende nei guai".