Entro quattro anni da oggi, i Millennial (ovvero le persone nate fra il 1977 e il 1997) rappresenteranno quasi la metà dei dipendenti di tutto il mondo. Questo cambiamento può forse scoraggiare quei manager cui spetta fare coaching a questi giovani lavoratori, i quali hanno la reputazione di essere più esigenti di altri in termini di attenzioni. Tuttavia, la ricerca condotta da Meister e Willyerd ci ha fatto scoprire cose nuove sui Millennial. E’ emerso, infatti, che questa categoria di lavoratori desidera un flusso costante di feedback e smania per il successo, ma le loro aspettative non sono così eccessive come molti ritengono. I Millennial nutrono aspettative elevate, ma fissano anche standard altrettanto elevati per se stessi. Teneteli impegnati e saranno contenti di ottenere splendidi risultati per voi. In cambio, vogliono una mappa per arrivare al successo e si aspettano che le loro aziende gliela forniscano. Se non fate attenzione, addestrarli per un ruolo dirigenziale potrebbe prosciugare le energie dei vostri manager. A tale scopo, gli autori hanno identificato tre tipologie di mentoring per preparare i Millennial al successo ed evitare ai vostri collaboratori più esperti di trascorrere tutto il loro tempo a fare coaching.