Due anni fa Starbucks entrò in crisi e Schultz fu richiamato a ricoprire per la seconda volta il ruolo di CEO. In quest’intervista parla degli effetti della crisi finanziaria sulle vendite di Starbucks, dell’emergere di una forte concorrenza, della blogosfera e delle difficoltà di restare autentici nelle difficoltà. Schultz definisce i valori, la cultura e il rapporto di fiducia di Starbucks con i dipendenti “il solo asset di cui disponiamo in quanto azienda”. Egli ha considerato il mantenimento e l’arricchimento di questo asset come la propria principale sfida. Ciò ha comportato un rifiuto di ricorrere al sistema del franchising o di intaccare la qualità, ma anche di cambiare la generosa copertura sanitaria garantita dall’azienda.Una mossa coraggiosa è stata quella di portare 10.000 direttori di negozio a New Orleans per una conferenza che è iniziata con oltre 50.000 ore di servizio alla collettività e con un investimento di un milione di dollari in progetti locali. Lo scopo della conferenza è stato di galvanizzare l’intera leadership aziendale e sottolineare la responsabilità individuale. Schultz ritiene che senza quell’esperienza non avrebbe potuto raddrizzare le sorti di Starbucks.