La mentalità etica Commento di Angelo Deiana

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Agli occhi del pubblico essere a capo di una grande azienda è spesso sinonimo di un comportamento non etico. Grandi scandali, licenziamenti massicci e stipendi gonfiati dei manager hanno contribuito a diffondere l’idea che una gestione scorretta delle aziende sia la norma. Oggi più che mai i business leader hanno l’onere di recuperare le relazioni con i clienti e i dipendenti e gli altri stakeholder.Il professor Gardner ha studiato per molti anni il rapporto tra etica e psicologia alla Graduate School of Education di Harvard. In questa intervista con Bronwyn Fryer per HBR, Gardner parla di quella che egli definisce la mentalità etica, che aiuta le persone a puntare su un lavoro fatto bene che ha un impatto sui colleghi, sull’azienda e sulla società in generale.In un’epoca in cui i dipendenti sono oppressi da troppa informazione e si sentono forzati ad essere a tutti i costi dei vincenti, Gardner teme sia facile perdere la propria strada. Per di più, i dipendenti guardano ai leader per capire ciò che è appropriato e ciò che non lo è. Se dunque siete un leader, qual è il modo migliore per essere all’altezza delle pressioni etiche e per dare il buon esempio?Prima di tutto, dice Gardner, dovete essere convinti che usare una bussola etica sia essenziale al benessere della vostra organizzazione. Dovete poi definire i vostri principi etici e attenervici. Dovete anche mettervi rigorosamente sotto esame per essere certi di aderire effettivamente ai vostri valori, prendere tempo per riflettere sulle vostre convinzioni, trovare più di un mentore che non abbia paura di dire la verità anche ai potenti e confrontarvi con i comportamenti più corretti di altre persone, quando li incontrate.Gardner ritiene, infine, che il mondo stia in bilico tra giusto e sbagliato, bene e male, successo e catastrofe. «Dovete decidere da che parte state», conclude, «e fare la cosa giusta».

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