La sindrome del successo

  • di George D. Parsons, Richard T. Pascale


  • Leadership


Una malattia sconosciuta ha iniziato a colpire le persone di talento al massimo della loro performance. E, paradossalmente, la causa è il successo. Si tratta di fuoriclasse che amano affrontare sempre nuove sfide ma che, quando arrivano a padroneggiare perfettamente il loro lavoro, possono perdere la bussola e mettere in discussione i propri propositi. Una vaga insoddisfazione apre allora la strada alla confusione e poi a un’agitazione interiore. Se lasciata incontrollata, la sindrome del successo, rischia di far deragliare le carriere più promettenti.La sindrome ha tre fasi. Nella fase iniziale, la maggior parte delle sfide sono state vinte ma, i malati tendono a strafare nel vano tentativo di ritrovare l’impeto adrenalinico della scalata. Poi, nella fase del plateau, tutti gli obiettivi impegnativi, di fatto, sono stati conquistati, e queste persone, incapaci di continuare senza una meta precisa, spingono ulteriormente, nel tentativo di produrre risultati ancor più stellari, ma di minor efficacia e di maggior insoddisfazione. Questo porta alla fase conclusiva della discesa dove la performance peggiora notevolmente. Non appena la loro posizione di fuoriclasse declina, abbandonano la nave, accettano retrocessioni, o prendono altre strade. è un terribile spreco, perché se la sindrome viene riconosciuta per tempo, prima che la performance perda di qualità, si possono prendere dei provvedimenti per dissolvere la confusione e per preparare produttivamente il passaggio all’impegno successivo. In questo processo ci sono quattro punti: primo, cercate di capire la vostra «formula vincente», ossia il modo particolare con cui affrontate una situazione e il ruolo fondamentale che gioca nel sentirvi finiti o senza determinazione. Secondo, ricongiungetevi con il significato essenziale della vostra vita. Terzo, aggiornate il lavoro attuale o futuro per meglio allineare le vostre aspirazioni alle esigenze del lavoro. E quarto, create un percorso di crescita affinando sempre più poche ma cruciali competenze di leadership.Nessuno di questi punti è facile, ma per gli individui dotati di talento utilizzare preventivamente il vaccino della consapevolezza è molto meglio che scommettere sulla terapia del fatto compiuto.

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