Voi e il vostro leader

Il successo di un management team dipende fortemente dalle relazioni che il capo ha con i suoi diretti subordinati. Eppure fino ad oggi la letteratura sulla leadership ha avuto poco da dire circa quello che ci si aspetta in questi rapporti, da entrambe le parti. Larry Bossidy, ex-presidente e amministratore delegato di Honeywell, e prima di ciò di Allied Signal, descrive in questo articolo quello che chiama «il patto del CEO», analizzando in dettaglio i comportamenti che un leader dovrebbe cercare nei subalterni e cosa essi dovrebbero essere in grado di aspettarsi in cambio.I migliori collaboratori di un CEO, dice, sanno quando è il momento giusto per essere coinvolti. Producono delle idee, ben sapendo che alcune delle migliori possono sembrare, in un primo momento, assurde. Sono disposti a collaborare, mettendo il bene di lungo termine dell’azienda davanti agli obiettivi di breve termine dei propri settori. Si fanno avanti per dirigere delle iniziative, anche se l’esito può apparire incerto. Fanno crescere i leader tra i loro collaboratori, soprattutto, coinvolgendoli di persona nelle valutazioni della performance. Si tengono aggiornati su ciò che accade nel mondo e prevedono come questi eventi possano influenzare l’azienda e i concorrenti. Stimolano la propria crescita rimanendo aperti a nuove conoscenze e idee e accettando incarichi impegnativi. E mantengono questi comportamenti sia nei periodi migliori che in quelli peggiori.Dall’altra parte del patto, il capo dovrebbe fornire chiarezza nelle direttive, stabilire dei traguardi e degli obiettivi; dare delle risposte frequenti, specifiche e immediate, essere risoluto e tempestivo; dimostrare onestà e imparzialità, e offrire un piano retributivo equo. I dirigenti che non hanno la fortuna di avere un capo di questo tipo, secondo Bossidy, possono cercare di creare un accordo con i propri subordinati e dare l’esempio. Il risultato sarà quello di migliorare la performance del team e dell’azienda e di accelerare la crescita individuale.