Il rilancio dell'innovazione nelle imprese italiane

  • di Guido Feller


  • Innovazione e Tecnologia


Le imprese italiane, e il Sistema Italia nel suo complesso, evidenziano un forte e preoccupante ritardo nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica, con effetti marcati sulla capacità delle imprese di competere con successo su scala globale e locale. Anche se la competitività d’impresa può giocarsi su fattori di innovazione non necessariamente legati a fattori di ricerca e sviluppo tecnologico, bensì a iniziative di innovazione gestionale spesso vincenti, difficilmente è pensabile che la specifica formula italiana, basata sulle piccole e medie imprese ad alta creatività e flessibilità, possa risultare in futuro adeguata alle crescenti sfide competitive.Per questo motivo fondamentale occorre, dunque, ripensare il sistema innovativo nazionale e metterlo in condizioni di affrontare le sfide future, sull’esempio di altri Paesi che hanno già compiuto questo stesso cammino.L’autore sostiene che un’azione di governo efficace non può toccare solo alcune delle leve analizzate, ma le deve gestire tutte con una azione complessa e armonica che tocchi gli aspetti finanziari e fiscali, il fattore umano e culturale e la strumentazione immateriale, dalla brevettazione alla certificazione dell’innovazione. Si tratta di una azione che richiede una strategia complessiva e selettiva, e precise scelte settoriali che facciano efficienza sulle risorse allocate: non è possibile fare tutto su tutti i fronti in pochi anni.Occorre, inoltre, un’azione virtuosa che ponga particolare enfasi sulla capacità di rendere massivo il trasferimento tecnologico in un paese ricco di ricerca poco remunerata e povero di imprese realmente interessate e attive nell’impiegare il know-how esterno traendone profitto.Da questi messaggi nasce la proposta di lanciare ISTA, un’azienda che faccia della sua missione (il trasferimento tecnologico) una opportunità di business su vasta scala, che attragga capitali finanziari con le caratteristiche adatte a impiegare fruttuosamente questa ricchezza di know-how e che faciliti la conoscenza del capitale immateriale disponibile e pronto per essere impiegato in azienda.

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