La gallina di Internet ha deposto innumerevoli uova d’oro, ma accanto a un bel numero di uova marce. Sono però proprio quelle uova marce che oggi stanno portando gli interessi di aziende, istituzioni pubbliche e consumatori a minacciare l’eccezionale e unico potere generativo di Internet. Le vantaggiose, selezionate e quasi accidentali proprietà generative di Internet – e cioè la sua apertura tecnologica, la facilità di accesso e di dominio, e la sua adattabilità – si sono combinate tra loro, specialmente quando unite alle prerogative dei PC, per produrre un ambiente senza precedenti in cui effettuare esperimenti innovativi. Quelle stesse proprietà, tuttavia, rendono anche Internet l’ambiente più adatto a ospitare forme diverse di devianza: hacker, porno, spam, truffe, furti, aggressioni e attacchi vari alla stessa Internet. Poiché questi fenomeni continuano a proliferare, le aziende, i governi e molti utilizzatori si incontrano sul terreno comune di una chiusura dell’architettura di Internet (e dei PC) nell’interesse della sicurezza e dell’ordine.Le vulnerabilità dei PC e di Internet sono minacce reali e la gente fa bene a preoccuparsene. Tuttavia, le reazioni più probabili – se non vengono adeguatamente anticipate, saranno almeno altrettanto spiacevoli degli stessi problemi di sicurezza. Considerate la crescente profusione di «apparecchiature limitate» – apparecchiature che, a differenza dei PC, non possono essere facilmente modificate dai loro proprietari, ma possono però essere riprogrammate dai loro costruttori nell’arco di pochi istanti (pensate a TiVo). Queste apparecchiature prendono le innovazioni di Internet e le mettono in una confezione bella e irresistibile. Questo è bene, fintanto che Internet e i PC possono restare sufficientemente al centro dell’ecosistema digitale per poter produrre la generazione successiva di innovazione e per generare concorrenza nel campo delle apparecchiature bloccate.Chi compra questi apparecchi lo fa per la propria convenienza o funzionalità e qualcuno può apprezzare il fatto che siano anche più sicure da usare (limitano il danno che gli utilizzatori possono fare per ignoranza o incuria). Ma il rischio è che gli utenti, nel passare a questi apparecchi, rinuncino senza accorgersene ai benefici futuri della generatività, una perdita di cui non si renderanno conto finché nei fatti l’innovazione non verrà decisamente a mancare.