Molti dirigenti si stupiscono quando in una situazione nuova fallisce un approccio di leadership che in precedenza aveva avuto successo. La questione è che contesti differenti richiedono risposte diverse. Prima di affrontare una determinata situazione, un leader deve capire quale contesto la governa e adattare le proprie azioni di conseguenza.Snowden e Boone hanno creato sulla leadership e sul processo decisionale una nuova prospettiva basata sulla scienza della complessità. Ne è scaturito il «modello Cynefin» che aiuta i manager a inquadrare la questione in cinque contesti.I contesti semplici sono caratterizzati da stabilità e relazioni causa-effetto che sono chiare a tutti. Spesso, la risposta giusta è intuitiva. In questa dimensione dell’«universalmente noto» i leader devono prima di tutto definire gli elementi di fatto di una certa situazione, cioè «percepirli», e quindi classificarli e predisporre una risposta. I contesti complicati possono contenere molte risposte giuste e, sebbene la relazione causa-effetto sia chiara, non è detto che tutti la vedano. Questa è la dimensione del «generalmente ignoto». Qui i leader devono percepire, analizzare e rispondere.In un contesto complesso le risposte giuste non possono di norma essere scoperte; emergono, invece, degli schemi istruttivi se il leader conduce degli esperimenti il cui fallimento non provoca danni. Questa è la dimensione del «totalmente ignoto», nel quale oggi opera la grande maggioranza del business. Qui i leader devono prima esplorare, poi percepire e quindi rispondere.In un contesto caotico, è inutile andare a cercare la risposta giusta. È impossibile determinare le relazioni causa-effetto perché cambiano continuamente e non sono gestibili. Questo è il regno dell’inconoscibile (cadono in questa categoria gli eventi dell’11 settembre 2001). In questa dimensione, la prima cosa che il leader deve fare è mettere ordine, capire quando c’è stabilità e quindi lavorare per trasformare la situazione da caos a complessità.Il quinto contesto, quello del disordine, emerge quando non è chiaro quale degli altri quattro sia quello prevalente. La soluzione sta nello spezzare la situazione in alcune parti, assegnare ogni parte a uno dei quattro contesti e quindi intervenire nel modo appropriato.