Nei quasi 14 anni trascorsi al timone del colosso del networking Cisco Sytems, Chambers ha sviluppato una straordinaria capacità di percepire i trend di mercato molto prima degli altri. Ha previsto, per esempio, che la trasmissione della voce sarebbe diventata gratuita quando ancora i network informatici non erano in grado di supportarla. E la Cisco è stata una delle prime aziende a passare dai call center reattivi a un modello proattivo di servizio al cliente online. Prevedere il futuro è essenziale per un’azienda che deve cominciare a sviluppare un prodotto da sei a otto anni prima di poter veramente capitalizzare su di esso. Come agisce Chambers su questo fronte? Va alla ricerca di quelle che chiama «transizioni di mercato» – segnali deboli, sociali, economici o tecnologici, di un imminente cambiamento di ampia portata – che, spiega, cominciano a manifestarsi tra cinque e sette anni prima che il mercato ne comprenda effettivamente la significatività. L’avvento dello sviluppo software open-source, per esempio, è stato previsto dalla Cisco e non dalla Microsoft. All’inizio, Chambers ha imparato a percepire le transizioni di mercato ascoltando attentamente i clienti per unire i singoli «puntini» rappresentati dai comportamenti individuali e trasformandoli in andamenti significativi che indicavano dove stava andando il futuro della tecnologia. Poi si è reso conto che doveva ribaltare i processi manageriali della Cisco per trarre beneficio da queste dinamiche. In questa intervista, Chambers spiega come è riuscito a superare il ruolo tradizionale di CEO basato su comando e controllo e a istituire modello decisionale democratico che consente all’azienda di rispondere prontamente alla transizioni che si vanno delineando. Oggi i manager della Cisco formano dei team interfunzionali che lavorano insieme – in tempo reale, con l’aiuto di apparecchiature di videoconferenza di ultima generazione - a identificare e a sfruttare rapidamente nuove opportunità. Il modello di management collaborativo consente alla Cisco di implementare simultaneamente 22 grandi iniziative commerciali con la stessa efficacia con cui la maggior parte delle aziende ne implementano una o due.