Negli ultimi anni un nuovo metodo per lanciare nuove iniziative, chiamato lean start-up (start-up “snella”), ha iniziato a rimpiazzare il vecchio sistema. Tradizionalmente i fondatori di un’impresa scrivevano un business plan completo di previsioni a cinque anni, lo usavano per raccogliere capitale e poi andavano in “modalità segreta” per sviluppare la loro offerta, tutto senza avere molti feedback dalle persone alle quali intendevano vendere. Le start-up snelle, al contrario, iniziano cercando un modello di business. Testano, correggono e scartano ipotesi, raccogliendo continuamente feedback dai clienti e rivedendo e reingegnerizzando rapidamente i loro prodotti. Questa strategia riduce di molto le possibilità che le start-up sprechino tempo e denaro lanciando prodotti che di fatto nessuno è disposto a pagare.
Blank, professore associato con incarico di consulenza a Stanford, è uno degli architetti del movimento del lean start-up e ha visto questo approccio aiutare le imprese a prendere il volo velocemente e con successo. E’ convinto che, se largamente adottato, possa ridurre l’incidenza dei fallimenti di start-up. In combinazione con altri trend, come i software open source e la democratizzazione del finanziamento di capitale di rischio, potrebbe innescare una nuova economia più imprenditoriale. Vi sono numerosi indicatori che l’approccio stia prendendo piede. Le scuole e le università di business stanno incorporando i principi del lean start-up nei loro curriculum. Cosa ancor più interessante, grandi imprese come General Electric li stanno applicando a iniziative di innovazione interna.