L’Oréal e l’arte del multiculturalismo

  • di Hae-Jung Hong and Yves Doz


  • Globalizzazione/Imprese globali


Da quando si è trasformata da azienda molto francese a leader globale l’azienda di cosmesi L’Oréal si è cimentata con la tensione che è al cuore di ogni impresa globale: conquistare economie di scala e campo d’azione richiede una certa uniformità e integrazione delle attività tra i diversi mercati. Tuttavia, servire mercati regionali e nazionali richiede l’adattamento dei prodotti, dei servizi e dei modelli di business alle condizioni locali.

A partire dalla fine degli anni 90 la marca L’Oréal Paris – che conta per metà delle vendite della divisione prodotti per il consumatore – ha affrontato quella tensione coltivando un pool di manager con background culturale misto, e piazzandoli al centro di interazioni basate sulla conoscenza nell’attività più critica dell’azienda: lo sviluppo di nuovi prodotti.

L’Oréal Paris costruisce team di sviluppo prodotti attorno a questi manager che, in virtù della loro educazione ed esperienza, hanno guadagnato familiarità con le norme e i comportamenti di culture multiple e possono muoversi facilmente tra esse. Essi sono qualificati in modo unico per giocare vari ruoli cruciali: notare opportunità di nuovi prodotti, facilitare la comunicazione attraverso i confini culturali e servire come paracolpi culturale tra i dirigenti e i loro riporti diretti e tra le filiali e la sede centrale.  

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