Gestire gli “Invisibili”

  • di David Zweig


  • Risorse Umane e Organizzazione


Anche in un’epoca in cui l’autopromozione è la norma, alcuni professionisti estremamente capaci preferiscono evitare i riflettori.  Gli “Invisibili” lavorano in settori che vanno dall’ingegneria alle traduzioni e alla cosmetica, ma hanno tre cose in comune: hanno sentimenti ambivalenti sul ricevere dei riconoscimenti, perché considerano il tempo speso a cercare la notorietà come sprecato per il lavoro. Sono meticolosi. E apprezzano la responsabilità e la pressione che considerano un onore.

Gli Invisibili hanno anche in comune il fatto di rappresentare una sfida di management. La solita carota non li motiva: tuttavia, i manager possono fare diverse cose per dare loro soddisfazione. I leader dovrebbero riconoscere i loro Invisibili, decidere se ne vogliono di più nel loro team, premiarli adeguatamente, pretendere rapporti sulle loro realizzazioni e parlare con loro di ciò che costituisce il loro interesse. Vale la pena di intraprendere queste azioni dato che gli Invisibili non solo portano livelli eccezionali di performance, ma migliorano anche il lavoro di coloro che li circondano.

 

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