Sei miti da sfatare nello sviluppo dei nuovi prodotti

  • di Stefan Thomke, Donald Reinertsen


  • Innovazione e Tecnologia


Molte aziende applicano allo sviluppo dei prodotti il medesimo approccio che adottano per le operazioni produttive, approccio basato sul controllo dei costi e sul miglioramento della qualità grazie al perfezionamento tecnico e alla massimizzazione dell’efficienza. Se una tattica di questo genere può certamente potenziare la performance di una fabbrica, si rivela in genere controproducente se applicata allo sviluppo prodotti. Infatti il processo di progettazione di un prodotto differisce profondamente da quello della sua produzione e se i dirigenti non se ne rendono conto possono incorrere in una serie di passi falsi che ne minano le basi.Gli autori di questo articolo, un consulente e un professore della HBS, illustrano questo e altri errori di percezione, denunciando sei pericolosi miti:Un elevato utilizzo di risorse aumenta l’efficienza di un dipartimento.Un’operazione segmentata in grosse tranche è più economica.I gruppi di lavoro devono seguire fedelmente il piano di sviluppo prestabilito, minimizzando le deviazioni.Prima si comincia un progetto e prima lo si finisce.Più un prodotto è ricco di caratteristiche diverse e più risulterà gradito ai consumatori.Un progetto ha più successo se chi se ne occupa «lo imbrocca al primo colpo».Gli autori espongono gli effetti negativi dell’applicazione di questi “principi” allo sviluppo prodotti e le linee guida per neutralizzarli e poi presentano uno strumento visivo che aiuta a mantenere i progetti all’interno dei binari giusti.Titolo originale: Six Myths of Product Development, HBR, 5.2012.

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