Gestire le conoscenze chiave per la vostra mission

  • di Martin Ihrig e Ian MacMillan


  • General Management


 

Poche aziende riflettono esplicitamente sulle conoscenze che possiedono.

Gli autori sottolineano come i big data si stiano rivelando difficili da tradurre in conoscenze utili, anche perché i patrimoni di conoscenze di un’azienda comprendono molti altri elementi: competenze core, aree di expertise, proprietà intellettuale e ricche riserve di talenti.

Generalmente una crescita sostenibile su larga scala è possibile quando si prendono conoscenze maturate in un determinato campo e le si applica in un altro, per esempio quando una solida competenza tecnica viene trasferita da una business unit a un’altra o quando un team marketing d’eccellenza porta un’unità di sviluppo prodotti nel Ventunesimo secolo condividendo con essa le prospettive sul mercato che ha evinto dai dati sulla clientela.

L’articolo illustra come mappare la conoscenza strategica di un’organizzazione e individuare dove può contribuire a generare valore e crescita. Diventa più facile gestire i patrimoni di conoscenze in vista di vantaggi competitivi futuri se li si colloca all’interno di una matrice lungo le linee che vanno da strutturato (esplicito) a destrutturato (tacito) e da diffuso (condiviso) a ristretto (confinato).

 

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