«Dobbiamo comportarci come se avessimo l’acqua alla gola»

  • Intervista di Adi Ignatius a Meg Whitman, CEO di Hewlett Packard Enterprise


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Nel settembre 2011 Hewlett Packard aveva appena congedato due CEO in rapida successione prima di rivolgersi Meg Whitman per consegnarle le redini di un’azienda gravemente compromessa. Malgrado gli oltre 80.000 licenziamenti, in questi quattro anni e mezzo di mandato Whitman ha saputo restituirle stabilità. Nel novembre 2015 HP ha dato vita a due nuove società da oltre 50 miliardi di dollari l’una: Whitman è CEO di Hewlett Packard Enterprise e presidente di HP Inc.

In questa intervista editata ci spiega perché accettò il lavoro («Ritenevo HP un’icona globale con un’ossatura nella quale non c’era nulla di fondamentalmente sbagliato»), come avvenne la disastrosa acquisizione di Autonomy Corporation («Fu un fraintendimento economico»), quali sono i valori di fondo dell’azienda («una straordinaria capacità di fare innovazione, una passione per il supporto e il servizio al cliente, l’idea di restituire alla società»), il ruolo del leader («Devi comunicare la certezza che il tuo obiettivo è raggiungibile. Devi trasudare fiducia e celebrare le vittorie che si ottengono lungo il percorso») e molto altro ancora. 

Whitman ritiene di essere il risultato delle proprie esperienze in una serie di aziende — Procter & Gamble, Bain, Disney, Hasbro, FTD, Stride Rite, eBay — nonché della fallita campagna per diventare governatore della California, durante la quale ha significativamente sviluppato le sue capacità comunicative. Da ragazza ha anche fatto molto sport, «quindi sapevo che cosa singifica far parte di una squadra».

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