Strategie per imparare dagli insuccessi

  • di Amy C. Edmondson


  • Leadership


Molti dirigenti pensano che il fallimento sia sempre una cosa negativa (anche se di solito impartisce delle lezioni) e che imparare da esso sia abbastanza semplice. L\\'autrice, che insegna alla Harvard Business School, pensa che entrambe le convinzioni siano errate. Nella vita organizzativa, spiega, alcuni fallimenti sono inevitabili e alcuni persino positivi. Riuscire a imparare da essi non è facile: richiede strategie specifiche rispetto al contesto. Prima, però, i leader devono capire come gestire il “gioco delle colpe” e lavorare alla creazione di una cultura organizzativa in cui i dipendenti si sentano tranquilli nell\\'ammettere o nel riferire un fallimento.I fallimenti possono essere di tre tipi: quelli prevenibili in attività prevedibili (e che, di solito, comprendono deviazioni dalle specifiche); quelli inevitabili in sistemi complessi e che possono scaturire da combinazioni particolari di bisogni, persone, problemi; e quelli intelligenti, alla frontiera dove i fallimenti “buoni” sono rapidi e su piccola scala (e forniscono informazioni preziose).Una leadership forte può costruire una cultura dell\\'apprendimento in cui i piccoli e grandi fallimenti vengano riportati con continuità e analizzati a fondo, e in cui si ricerchino attivamente nuove opportunità di sperimentazione. Di solito, i dirigenti si preoccupano comprensibilmente del fatto che assumere un atteggiamento “comprensivo” nei confronti del fallimento crei un ambiente di lavoro in cui “va bene tutto”. Dovrebbero invece capire che il fallimento è inevitabile nelle organizzazioni complesse di oggi.Titolo originale: “Strategies fro Learning from Failures”, HBR, April 2011.

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