La Cina sfida il resto del mondo

  • di Tom Hout e Pankaj Ghemawat


  • Globalizzazione/Imprese globali


La Cina non si accontenta più di essere la fabbrica del mondo per dei prodotti a basso valore aggiunto e ha così silenziosamente aperto un nuovo fronte nella sua campagna per riconquistare il primato sulla scena economica mondiale: il gigante asiatico punta ad assumere il predominio nell’alta tecnologia.Nel perseguimento di questo obiettivo, il governo cinese si è assicurato il doppio ruolo di acquirente e venditore in certi settori strategici conservando un controllo pressoché totale sui clienti e sui fornitori. Ha consolidato vari produttori di quei settori, facendone dei campioni nazionali per generare economie di scala e concentrare l’apprendimento. E sta cooptando, lusingando e forzando le multinazionali a condividere le loro tecnologie più recenti, imponendo delle normative che mettono i CEO di quelle aziende di fronte a un grave dilemma: rispettare le regole e condividere le loro tecnologie con dei potenziali concorrenti cinesi, o rifiutarle e perdere il mercato più in crescita del mondo.Le azioni della Cina hanno provocato varie dispute tra Beijing e le aziende straniere, e ne hanno indotte alcune a rivedere le proprie strategie su due possibili linee d’azione. La prima è finalizzata a minimizzare i rischi competitivi e di sicurezza per la propria tecnologia. La seconda mira a identificare le innovazioni che si devono sviluppare in Cina per procurarsi un vantaggio competitivo sul mercato globale. Le aziende straniere che operano in Cina non possono attendere il bilanciamento delle forze macroeconomiche o soluzioni multilaterali; se vogliono sopravvivere come leader tecnologici globali, devono apportare alla soluzione del problema un maggior contributo di immaginazione.Ma soprattutto, le manovre della Cina mettono in dubbio la premessa ottimistica che il coinvolgimento e l’interdipendenza con l’Occidente inducano il capitalismo e il socialismo a convergere in tempi brevi, riducendo le tensioni internazionali. Nubi tempestose si vanno addensando sulla Cina e in particolare sugli Stati Uniti. Possono coesistere pacificamente due economie caratterizzate da strutture e obiettivi tanto diversi? Molti si aspettano che i due sistemi finiscano per diventare più simili. Ma, dicono gli autori, ciò accadrà solo quando la Cina diventerà ricca – e tecnologicamente avanzata – come gli Stati Uniti.

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