Di fronte al recente crollo istituzionale della fiducia nelle imprese, i manager stanno perdendo legittimazione. Per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica, il management deve diventare una vera professione, com’è avvenuto per medici e avvocati, dicono Khurana e Nohria della Harvard Business School.Le vere professioni hanno dei codici, il cui significato e le cui conseguenze vengono insegnati nell’ambito dell’educazione formale che viene impartita a chi le esercita. Attraverso questi codici, le istituzioni professionali danno vita a un contratto implicito con la società: lasciateci il controllo e la giurisdizione su un’importante categoria professionale, e in cambio noi garantiremo che i membri della nostra corporazione siano degni della vostra fiducia, e che oltre ad assolvere con competenza gli incarichi loro assegnati, agiscano nel rispetto di standard elevati e con la massima integrità.Gli autori sono convinti che l’imposizione di standard educativi e di un codice etico non sia di ostacolo alla creatività imprenditoriale. Anzi, se la medicina può insegnare qualcosa, l’introduzione di un codice etico-professionale potrebbe addirittura stimolare la creatività. La difficoltà principale nella stesura di un codice è raggiungere un ampio consenso sugli obiettivi e sulla finalità sociale del management. Esistono due scuole di pensiero, profondamente divise. Una afferma che l’obiettivo del management dovrebbe essere semplicemente quello di massimizzare il valore per gli azionisti; l’altra afferma che l’obiettivo del management è mettere in equilibrio le istanze di tutti gli stakeholder dell’azienda. Qualunque codice dovrà promuovere un corso d’azione intermedio, per conciliare l’orientamento alla creazione di valore per gli azionisti con il senso di responsabilità insito nell’approccio che punta alla soddisfazione di tutti gli stakeholder.(Titolo originale: It’s Time to Make Management a True Profession, October 2008)