Una nuova proposta per finanziare le imprese sociali

  • di Antony Bugg-Levine, Bruce Kogut, Nalin Kulatilaka


  • Economia e Società


Un numero crescente di imprenditori e investitori sociali comincia a capire che le imprese sociali di ogni genere, comprese molte organizzazioni considerate enti caritatevoli non profit, possono generare rese accettabili sui mercati finanziari. Il segreto sta nel considerare il finanziamento delle imprese sociali come una questione di strutturazione finanziaria. Se trattano le donazioni come una forma di capitale che richiede un ritorno sociale e non finanziario, le organizzazioni possono a quel punto attingere a fonti tradizionali di finanziamento: società di venture capital, banche, fondi comuni di investimento, bond e così via. Una volta che hanno accesso a queste fonti, possono utilizzare tutti i trasferimenti del rischio e del rientro e trovarsi nella condizione di liberare capitale e di crescere. Perché tutto questo funzioni, l'impresa sociale dovrà introdurre maggior precisione e trasparenza nella misurazione e nell'esposizione dei risultati sociali, mentre i policy maker dovranno creare l'infrastruttura di mercato e i sistemi legali necessari. Così facendo, le imprese sociali potrebbero avere un bacino più ampio di investitori di quanto abbiano le stesse aziende tradizionali. Questo potrebbe rappresentare un passo verso un mondo più verde, più sano e più equo.Titolo originale: A New Approach To Funding Social Enterprises, HBR, gennaio-febbraio 2012.

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