La storia di un’organizzazione di norma viene fuori in coincidenza con un anniversario, come parte dei “palloncini e fuochi d’artificio” (come un capo azienda ha definite la celebrazione del bicentenario della sua azienda, ben sapendo che l’investimento di tempo e denaro sarebbe stato alquanto effimero). Un mondo in rapido cambiamento lascia poco tempo alla nostalgia e a dettagli di scarso rilievo o, peggio, alle strategie con cui si è vinta l’ultima guerra. Ma gli autori dell’articolo, storici dell’impresa al Winthrop Group, sostengono che leader con scarsa attenzione alla storia si perdono una verità fondamentale: una sofisticata comprensione del passato è uno degli strumenti più potenti che hanno per costruire il futuro.
Molti condivideranno che il lavoro di un leader consista nell’ispirare gli sforzi collettivi e concepire strategie intelligenti per il futuro. La storia può essere utilmente richiamata per ambedue i fronti. Mentre i leader si sforzano di far sì che le persone lavorino assieme in modo produttivo, comunicare la storia dell’azienda può instillare un senso d’identità e di scopo, e suggerire obiettivi coinvolgenti. Nella sua forma più familiare, come narrazione del passato, la storia costituisce un ricco strumento esplicativo con il quale i dirigenti possono costruire una motivazione al cambiamento e una spinta che porti i dipendenti a vincere le sfide. Portata a livello superiore, serve anche da potente strumento di risoluzione dei problemi, in grado di offrire suggerimenti pragmatici, generalizzazioni valide e prospettive significative – un modo per tagliar fuori le mode manageriali e i rumori di fondo a favore di ciò che conta veramente.
