La terza ondata del lavoro virtuale

  • di Tammy Johns e Linda Gratton


  • Risorse Umane e Organizzazione


Negli ultimi 30 anni sono state tre le principali onde di cambiamento rispetto a cui datori di lavoro e dipendenti hanno realizzato una convergenza su nuovi accordi per effettuare il knowledge work. Primo, personal computer e posta elettronica hanno generato un esercito di freelance e hanno offerto a lavoratori e aziende nuove forme di flessibilità. Quindi, la tecnologia mobile e il lavoro globale di gruppo hanno esteso lo stesso tipo di lavoro eseguibile ovunque e in qualunque momento anche a dipendenti a tempo pieno, senza richiedere loro di scordarsi di uno sviluppo di carriera nelle loro aziende. Ora, nella terza ondata, nuovi modi di fornire spazi condivisi stanno rimediando a un effetto collaterale della virtualizzazione, cioè l’isolamento del lavoratore, determinando forme crescenti di collaborazione.

Gli autori scrivono che, per sfruttare al massimo quest’ondata di cambiamento, le aziende devono ripensare il modello di collaborazione che attuano con i lavoratori. Ci sono cinque aspetti del lavoro intellettuale che richiedono idee nuove: il valore della relazione con un’azienda più grande; il contesto lavorativo; l’organizzazione dei flussi di lavoro e le modalità con cui le persone contribuiscono ad accrescere il valore; le tecnologie usate per ottenere risultati migliori; e la misura in cui i compiti sono adattati ai singoli.

Le tre ondate di trasformazione procedono a velocità diverse a seconda dei settori e delle geografie, e si intersecano nella società. Capire come il vostro business partecipa a ciascuna ondata vi aiuterà a prendere sagge decisioni su tecnologia, lavoro, talenti e pratiche individuali.

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