Il prezzo dell’inciviltà

  • di Christine Porath e Christine Pearson


  • Economia e Società


Tutti abbiamo sentito, o sperimentato, un capo “infernale”. Ma questa è solo una delle forme che l’inciviltà può assumere sul posto di lavoro. La maleducazione sul lavoro è sorprendentemente diffusa ed è in aumento. Che sia bullismo aperto o una sottile mancanza di considerazione, l’inciviltà impone una tassa. Erode la produttività, danneggia il morale, induce il personale ad andarsene e compromette il rapporto coi clienti. Gestirne le conseguenze può assorbire settimane di tempo manageriale.

Nei 14 anni passati gli autori hanno condotto interviste e raccolto dati da oltre 14.000 persone in Usa e Canada per registrare la prevalenza, il tipo, le cause, i costi e i rimedi per l’inciviltà sul posto di lavoro. Essi suggeriscono vari passi che un leader può effettuare per contrastare la villania. I dirigenti dovrebbero iniziare da se stessi, monitorando il proprio comportamento, chiedendo feedback e assicurandosi che le proprie azioni costituiscano un modello per gli altri.

Quando si tratta di gestire l’organizzazione, i capi dovrebbero assumere in modo educato, insegnare mentre lavorano, creare norme collettive e penalizzare le condotte incivili.

Se si lascia che l’inciviltà venga considerata una stravagante bizzarria, avvertono gli autori, può succedere che anche un solo dipendente posizionato in un posto critico dell’organizzazione finisca col costare milioni per dipendenti che lasciano, clienti che fuggono e produttività che crolla.

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