Macroeconomica e competitività USA

  • di Richard H. K. Vietor, Matthew C. Weinzierl


  • Economia e Società


Gli Stati Uniti si trovano su una china pericolosa che porta al disastro fiscale, e le proiezioni degli esperti predicono che il governo federale spenderà più soldi di quelli che guadagnerà nel futuro prevedibile. La nostra attuale politica fiscale sta erodendo la competitività in svariate maniere e le condizioni per fare business negli Stati Uniti si deterioreranno ulteriormente se non avverrà un cambio di direzione.Gli autori esaminano come la politica fiscale sia correlata ai tre motori della produttività: il miglioramento del capitale umano, l’aumento del capitale fisico (attrezzature e software, per esempio) e l’efficace utilizzo di queste risorse. Le spese governative per molti servizi pubblici, come l’istruzione e le infrastrutture, contribuiscono direttamente a uno o più di questi motori, mentre le spese per la sanità e gli ammortizzatori sociali fanno poco per aumentare direttamente la competitività del Paese. Per finanziare i servizi pubblici servono le tasse, ma queste a volte distorcono l’allocazione di capitale umano e fisico. Inoltre i grandi deficit pubblici aumentano la pressione sul costo di indebitamento delle aziende. Gli autori propongono un piano –chiamato “20/21 entro il 2021” – per ridurre il deficit dal 3,8% del PIL (lo scenario più realistico secondo il Congressional Budget Office) a circa l’1%.Titolo originale: Macroeconomic Policy and U.S. Competitiveness, HBR, 3.2012.

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