La riorganizzazione del talento in AT&T

  • di JOHN DONOVAN E CATHY BENKO


  • Interviste


Artefice nel secolo scorso delle infrastrutture per le telecomunicazioni negli Stati Uniti, AT&T poteva un tempo presentarsi come l’azienda "in cui è stato inventato il futuro". Ora però il suo business storico sta diventando obsoleto. Il settore si sta spostando dal cavo al cloud e anche AT&T cambia, reinventando se stessa. All’interno di quest'opera di trasformazione si sta impegnando a fondo per aiutare i propri dipendenti ad acquisire nuove competenze digitali.
In questo articolo Cathy Benko, vicepresidente di Deloitte, e John Donovan, responsabile della strategia in AT&T, ci offrono uno scorcio dell’ambizioso programma denominato Workforce 2020. Le sfide sono considerevoli: l’azienda ha 280.000 dipendenti con un’anzianità media di 22 anni (se si escludono i lavoratori dei call center). Almeno metà di loro hanno cambiato ruolo e deve ottenere le credenziali o la formazione per svolgere un nuovo lavoro.
Per gestire questa riorganizzazione dei talenti l’azienda ha rivisto le metriche di misurazione delle performance, aumentato le aspettative sulle prestazioni e rinnovato i piani retributivi. Sta inoltre fornendo al personale una serie di strumenti di formazione e sviluppo tramite una piattaforma self-service, dei corsi sulle nuove tecnologie, il rimborso delle tasse universitarie e persino una laurea in informatica a distanza in collaborazione con Georgia Tech e Udacity.

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