Pianificazione e controllo come fonte di vantaggio competitivo

di Alberto Bubbio  |  Giovedì, 12 Marzo 2015

Alberto Bubbio è docente di Programmazione e controllo e di Advanced Management Accounting presso l’Università Cattaneo Liuc, Castellanza (VA). Sempre presso lo stesso ateneo è coordinatore scientifico e responsabile del corso Advanced Planning & Control Program (Apcop). È inoltre docente Istud e Cfmt.

È ora di riscoprire le attività di pianificazione e controllo, poiché le imprese italiane ne hanno bisogno. Mai come oggi queste attività sono state critiche per la continuità di un’impresa. È quando i mercati crollano o entrano in stallo che queste attività diventano fonte di vantaggio competitivo, come il caso di molte imprese testimonia. Inoltre si è in presenza di ipercompetizione  e diventa molto alta la probabilità di perdere il controllo della “macchina che si sta guidando”. È appena il caso di ricordare che l’ipercompetizione è un fenomeno che è nato dal mixarsi di tre aspetti: 1. La turbolenza ambientale, caratterizzata dal verificarsi di eventi difficilmente prevedibili, di rara intensità e di incredibile rapidità (si pensi all’11 settembre 2001 e al fallimento Lehman Brothers settembre 2008); 2. Maturità o, peggio, declino di alcuni business con un aumento del numero dei concorrenti; 3. L’evoluzione del cliente sempre più attento ed esigente (ad esempio con la richiesta di personalizzazione dei prodotti). 

In un simile contesto non è un problema, come invece pensano in molti, di mettere a punto il motore (efficientare la struttura), ma si tratta di prendere una decisione molto più delicata: in che direzione mandare la macchina. C’è dunque un problema strategico più che operativo: si deve decidere “dove competere” e “come competere”. Queste due decisioni spesso richiedono informazioni diverse da quelle normalmente disponibili in azienda.

I nuovi temi e strumenti di pianificazione e controllo

In primo luogo è necessario raccogliere informazioni sullo scenario ambientale nelle sue più varie accezioni: contesto politico, economico, sociale, tecnologico, giuridico e ambientale. Per arrivare attraverso un’attività di scenario planning, che coinvolga tutti i vertici aziendali, a presagire (foresighting) più che a prevedere (forecasting) il contesto nel quale ci si troverà a competere. Dobbiamo recuperare l’idea che per viaggiare sono necessarie delle mappe e delle cartine geografiche. In secondo luogo il piano strategico ha dimostrato la sua scarsa utilità. Per collegare la strategia aziendale alla gestione operativa e realizzare di conseguenza un’efficace “strategy execution” è molto più utile la Balanced Scorecard. Altro strumento che costringe i vertici a lavorare in team. In terzo luogo nell’analisi dei costi bisogna abbandonare la logica dei tradizionali centri di costo per spostare l’attenzione sui costi dei vari processi gestionali. Uno strumento che costringe i vertici a interrogarsi in team, se stanno o meno spendendo bene. Da ultimo, si tratta di capire come utilizzare e valorizzare il potenziale offerto dai Big data proprio con riferimento alle attività di pianificazione e controllo. Si pensi, ad esempio, alle opportunità offerte in termini di analisi dei competitor.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che possono migliorare i contenuti e il modo di svolgere due attività che da sempre sono indicate tra quelle caratterizzanti la qualità del management. Rimane un fatto: siamo comunque in presenza di un paradosso. Più diventa difficile pianificare e controllare, più è importante svolgere con efficacia queste due attività. La gestione operativa e il suo strumento di indirizzo, il budget, non sono più sufficienti e devono essere legati in modo più stretto alla strategia e la strategia dopo essere stata deliberata deve essere attuata (strategy execution). In questa direzione alcuni strumenti meritano un approfondimento. E in questa direzione si muove il corso Advanced Planning &Control Program (Apcop) dell’Università Cattaneo Liuc, giunto alla 2^ edizione e strutturato quest’anno in 10 giornate. L’obiettivo è quello di fornire a planner e controller nuove idee, nuovi strumenti e nuove indicazioni operative  per migliorare  quel potente meccanismo operativo  del quale sono, oltre che i gestori, soprattutto gli architetti.

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