L’identikit della nuova leadership: collaborativa, empatica, tecnologica

di Alessio Tanganelli  |  Martedì, 14 Aprile 2015

Alessio Tanganelli è Regional Director Italy, Spain, Brazil di Top Employers Institute

Ormai da tempo si è consolidato nella cultura aziendale il concetto di formazione continua, un asset fondamentale sia per poter fronteggiare le continue e velocissime trasformazioni della realtà economica e del mercato sia per permettere alle persone una fruttuosa e proattiva crescita professionale, che sempre più spesso si declina a livello personale e, di riflesso, anche aziendale. Più recente, invece, è il concetto di formazione diffusa, che permea l’azienda a tutti i livelli, disegnando nuove strategie e delineando nuove identità, soprattutto a livello di leadership.

Un’importante e approfondita ricerca di Top Employers Institute, realizzata nel 2015 su un campione di 600 aziende di tutto il mondo, con oltre 3.000 dipendenti, ha analizzato in dettaglio l’evoluzione del modello di leadership, riuscendo a identificare i nuovi trend e arrivando a definire l’identikit della nuova leadership. Che sarà sempre più collaborativa, empatica, tecnologica. Tramontata definitivamente la figura del leader come singolo personaggio di vertice, si darà sempre più spazio a una leadership diffusa, dove il leader condivide con i colleghi responsabilità ed esperienze e dove il ruolo dell’innovazione tecnologica assumerà una valenza di primo piano, soprattutto in ambito di formazione e di simulazioni virtuali di supporto ai programmi di sviluppo.

I leader di domani

I leader di domani, quindi, dovranno “cambiar pelle” e assumere nuove identità, ricoprendo nuovi ruoli con modalità fino a ieri sconosciute. Il leader dovrà non solo avere una visione chiara del percorso da seguire e degli strumenti da adottare, ma anche possedere una profonda empatia, che gli permetta di motivare i propri collaboratori, così come la capacità di comunicare e collaborare con le diverse entità aziendali, entrando in contatto con altre abitudini e culture in caso di rapporti con unità aziendali all’estero. Inoltre, gli verrà richiesta la capacità di essere flessibile nella realizzazione della sua vision e di saper affrontare con equilibrio eventuali sfide nel suo percorso di realizzazione.

Uscire dalla “comfort zone”

Il nuovo leader dovrà anche essere in grado di ampliare i propri orizzonti, acquisire maggiori e diverse competenze, spaziando al di fuori della propria “comfort zone”, affrontando nuove e stimolanti sfide sia all’interno sia al di fuori dell’azienda. Per questo, sarà fondamentale che nell’immediato futuro i programmi di leadership aiutino tutti i dipendenti ad acquisire nuovi comportamenti, capacità, visioni e prospettive.

Strategie e politiche ben definite

A conferma dell’importanza strategica di un consolidato programma di leadership development, i dati della ricerca di Top Employers Institute registrano: un 83% di aziende con piani aziendali ben definiti e strutturati per quanto riguarda le strategie e politiche di leadership development; un 67% di aziende che adottano il criterio degli indicatori di performance, i cosiddetti KPI (Key Performance Indicators) per misurare e orientare i processi di leadership development e un 45% di aziende che misurano l’efficacia delle proprie strategie di leadership development anche analizzandole e mettendole in relazione ai risultati di business. 

Innovazione tecnologica per formazione e simulazioni

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo di primo piano e determina gran parte dei cambiamenti. Solo per fare qualche esempio, processi come l’online coaching e mentoring, l’e-learning, collaborazioni virtuali, social networking sono la testimonianza di quanto la tecnologia abbia guidato e continui a incrementare novità e cambiamenti. I dati a disposizione di Top Employers Institute rilevano che gli strumenti di collaborazione virtuale in supporto ai programmi di leadership development sono stabilmente adottati dal 62% delle aziende a livello globale (45% in Italia); quelli di simulazione e virtual case dal 48% a livello globale (32% in Italia) e quelli di formazione e tutoraggio online in supporto ai programmi di sviluppo della leadership dal 35% delle aziende a livello globale e dal 29% nel nostro Paese.

Top Employers Institute è un ente di certificazione che analizza, valuta e certifica le eccellenze delle condizioni di lavoro messe in atto dalle imprese. Riconosciuto a livello mondiale fin dal 1991, ha la sua sede centrale in Olanda. Per ulteriori informazioni: www.top-employers.com 

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