Nell'epoca della società della conoscenza, il vantaggio competitivo di un’azienda deriva dalla competenza di generare intuizioni strategiche in modo sistematico ed applicarle al processo di innovazione. Ne è un valido esempio Apple, che è stata costruita più sulle intuizioni che sull’analisi dei dati. In molti ricorderanno la resistenza di Steve Jobs alle ricerche di mercato quantitative.
La maggior parte delle aziende, invece, utilizza un approccio all’innovazione basato su modelli analitici così sofisticati che finiscono o per paralizzare i processi decisionali o per generare inverosimili previsioni su cui le stesse società si impegnano senza di fatto generare vera innovazione . La strategia e l’innovazione non dovrebbero essere un solo esercizio numerico,bensì un processo qualitativo dove i modelli quantitativi supportano le intuizioni strategiche e non viceversa.
Le cause principali di questa deriva analitica e di insensibilità nell’ incorporare il “qualitative judgment” nei processi di strategia ed innovazionesono due:
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La prima e’ legata alla tipica visione dell’imprenditore creativo alla Schumpeter. Molti business leader ritengono che le intuizioni strategiche siano frutto solamente del talento individuale. Ricerche scientifiche hanno dimostrato invece che solamente il 30% della creatività può essere spiegata dalla genetica. Esiste dunque un ampio margine per poter migliorare le proprie capacità di generazione di “insight”;
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Il secondo motivo è l’apparente sicurezza che i modelli analitici sembrano fornire a chi deve prendere delle decisioni. Tuttavia, la leadership non è basata sul sentirsi rassicurati, bensì sulla capacità di cogliere le opportunità quando si presentano, a volte anche se i numeri possono suggerire il contrario.
La soluzione sta dunque nell’abbracciare un punto di vista in cui la valutazione qualitativa e la generazione di “insight” è considerata come un competenza aziendale da diffondere in tutta l’organizzazione. Ecco come poter trasformare l’azienda in una “Insight Driven Organisation*”:
1) Democratizzare la generazione di intuizioni. Non confinate lo sviluppo di idee ed intuizioni strategiche ad un gruppo di pochi eletti. Coinvolgete tutta la vostra organizzazione .
2) Formare la massa. Sviluppate le capacità creative e d’innovazione strategica del vostro personale attraverso la formazione e l’applicazione di massa di strumenti standardizzati.
3) Esplorare in prima persona. Non affidate l’esplorazione dei bisogni di mercato ad esterni. Chi meglio di voi e del vostro staff può condurre esplorazioni alla ricerca di intuizioni strategiche?
4) Far diventare routine la generazione di intuizioni. Non lasciate che le nuove idee nascano solo da progetti sporadici; sviluppate una competenza sistematica all’interno della vostra organizzazione, ad esempio includendo nelle “job description” i comportamenti voluti.
5) Integrare il giudizio qualitativo nei processi aziendali. Senza l’integrazione del giudizio qualitativo nei processi, la vostra organizzazione tenderà a tornare verso l’approccio – più rassicurante – basato solo sull’analisi dei numeri.
6) Creare una serra per le idee senza casa. Proteggete e coltivate quelle intuizioni promettenti, che altrimenti rischierebbero di essere “uccise” a causa dei nemici interni dell’innovazione.
* Il testo presentato è un breve riassunto dell’articolo di Alessandro Di Fiore “The Insight Driven Organization” pubblicato sul numero di Settembre della rivista di management della London Business School. Per leggere l’intero articolo, cliccare qui