Se non si conoscono già tra di loro tendono ad accordare uno status superiore sulla base di fattori quali età, genere, etnia, aspetto fisico e posizione gerarchica. Tutte caratteristiche al di fuori del controllo del singolo, che però non necessariamente predeterminano il ruolo di quest’ultimo nel gruppo. A detta degli autori, chiunque può vedersi riconoscere un status superiore e un’influenza maggiore presentandosi a un nuovo gruppo con la giusta disposizione mentale.
Tre sono le condizioni psicologiche in grado di accrescere l’ottimismo, la sicurezza e la proattività che le persone associano alla leadership: tensione all’obiettivo = promotion focus, positività e consapevolezza del proprio potere. Un semplice esercizio di 5 minuti prima dell’incontro può contribuire a riattivare uno di questi tre stati mentali: descrivere per iscritto le proprie ambizioni oppure una situazione in cui ci si è sentiti felici o capaci. Gli autori illustrano come i partecipanti allo studio che hanno applicato questo metodo abbiano fatto registrare una maggior probabilità di far valere la propria opinione, di indirizzare le decisioni e di essere visti come leader dai propri compagni, tanto nella prima riunione quanto nella successiva due giorni dopo.