Manager e accademici spesso lamentano che la visione a breve di Wall Street renda impossibile alle aziende fare piani per il lungo termine. Palmisano dissente. Sì, c’è qualcuno a WS come gli analisti sul lato dell’offerta che dominano le conferenze telefoniche sugli utili trimestrali, che non riescono a vedere più di qualche mese più in là. Ma i CEO non dovrebbero partecipare comunque a quei riti, dovrebbero invece concentrare le energie sugli investitori istituzionali che abbraccerebbero una visione di lungo termine se venisse loro data la possibilità di seguire i progressi dell’azienda.
Nell’intervista Palmisano descrive come il vertice di IBM abbia compiuto significativi cambiamenti sul modo di fissare gli obiettivi e comunicarli agli investitori. Il “modello”, una road map pluriennale mobile per la crescita degli utili e la generazione di cassa, includeva una forte enfasi sugli investimenti in R&S anche nei periodi di crisi, un piano per l’esecuzione interessante ogni unità dell’organizzazione e uno spostamento verso le retribuzioni a lungo termine. Altre chiavi importanti erano la trasparenza e un dialogo aperto con i più importanti stakeholder.
Il CEO è un amministratore, sostiene Palmisano, incaricato di proteggere l’azienda e i suoi rendimenti per anni nel futuro. Ma questa visione non deve contrastare con l’orizzonte visibile. Nel mandato di Palmisano le azioni hanno preso valore.