Il problema con i CEO è che si focalizzano in modo miope su obiettivi di breve termine per far salire le loro retribuzioni. Se ci si mettesse a studiare i risultati prodotti nel lungo periodo, quali leader mostrerebbero performance realmente solide? La classifica HBR dei 100 migliori CEO dà la risposta.
Per compilare la classifica abbiamo esaminato come i CEO attivi in aziende quotate globali hanno performato nel corso del loro intero incarico. Abbiamo usato un approccio scientifico e oggettivo, basando le nostre valutazioni sui dati anziché su reputazione o aneddoti. Per ogni dirigente, abbiamo guardato a tre indicatori: il ritorno totale per gli azionisti aggiustato per settore; il ritorno totale per gli azionisti aggiustato per Paese; e l'incremento complessivo della capitalizzazione di mercato.
I CEO che sono entrati nella lista 2014 sono stati indubbiamente efficaci. In media, i primi 50 hanno generato ritorni totali per gli azionisti del 1.350% nel periodo del loro incarico, il che corrisponde a una media annua del 26,2%. Tenendo conto dell'andamento del settore, il ritorno è del 1.161%, e aggiustando per Paese del 1.087%. Ma i risultati portati dal primo in classifica, Jeff Bezos, sono stati particolarmente impressionanti. Sotto la sua guida, Amazon ha generato un rendimento aggiustato per Paese del 15.189%, che diventa del 14.917% se aggiustato per settore. E la sua capitalizzazione di mercato è cresciuta di 140 miliardi di dollari.
Abbiamo anche raccolto dati biografici e retributivi sui CEO per vedere cosa hanno in comune e per scoprire eventuali correlazioni tra performance e retribuzione. Mentre i 100 hanno avuto un risultato inimitabile di successo, sembrano esserci stati due percorsi differenti: oltre un quarto hanno ottenuto un MBA e circa altrettanti sono laureati in ingegneria. Ma in qualche modo il primo posto di Bezos dice tutto: il CEO migliore nel lungo periodo è quello che ha spesso prodotto risultati inferiori nel breve, continuando però a scommettere sul successo futuro.
