Nel secolo scorso le multinazionali giapponesi si sono affermate come grandi esportatrici verso i mercati sviluppati. Nomi quali Sony, Toyota e Honda sono diventati di dominio pubblico. Ma nel secolo presente la crescita di questi mercati è rallentata: Goldman Sachs prevede che si espanderanno a un tasso medio annuo del 2% fino al 2020, mentre quelli del gruppo BRIC si avvicineranno al 7 per cento. Per continuare a prosperare le aziende giapponesi debbono imporsi sui mercati emergenti, cosa che finora non sono riuscite a fare. Ecco i quattro rischi principali che corrono: scarsa considerazione per il segmento medio e basso del mercato, avversione verso fusioni e acquisizioni, riluttanza a impegnarsi finanziariamente e organizzativamente nei mercati emergenti e difficoltà nella corretta allocazione dei talenti.Due multinazionali giapponesi spiccano per i successi riportati nel superare tali ostacoli: Unicharm, azienda di prodotti per la cura della persona, e Daikin, uno dei maggiori produttori mondiali di condizionatori d’aria. Questo articolo analizza il loro operato.Titolo originale: How to Win in Emerging Markets: Lessons From Japan , HBR, 5.2012.