I profitti alla base della piramide

  • di Erik Simanis e Duncan Duke


  • Globalizzazione/Imprese globali


Il modo migliore che le imprese hanno per migliorare la vita dei più poveri del mondo – quelli alla base della piramide – è di sforzarsi in primo luogo di sviluppare un buon business e non solo di fare del bene, dicono gli autori, secondo cui un flusso stabile di utili prepara la strada per ulteriori investimenti in iniziative ancora più benefiche.

Le sfide per vendere profittevolmente alla base della piramide sono due: cambiare i comportamenti dei consumatori e cambiare il modo in cui i prodotti vengono fabbricati e consegnati. Per aiutare le aziende a capire l’impatto di queste sfide gli autori hanno elaborato una “mappa delle opportunità” che le classifica in una gamma che tiene conto del grado di complessità e dell’intensità di uso delle risorse. All’estremità più semplice ci sono gli obiettivi di marketing in mercati maturi. A metà le opportunità nei mercati in crescita (con eventuale ridisegno dei prodotti o nuovi/più estesi canali distributivi). All’altro estremo i mercati di frontiera che richiedono dallo sviluppo di nuovi prodotti fino a nuovi modelli di business.

Gli autori presentano esempi per ciascuna tipologia e spiegano la possibilità di perseguire opportunità plurime simultaneamente. Se le aziende scelgono in modo consapevole possono realizzare profitti mentre adempiono alla loro missione sociale.

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