Il problema è che vediamo il passato attraverso filtri che distorcono la realtà. Uno di questi filtri è l’ambiente del business, dove i risultati contano più dei processi che li producono e dove si celebrano i successi ma si ignorano i fallimenti, rendendo così estremamente difficile imparare dai propri errori. Un secondo filtro è rappresentato dalla cerchia dei nostri consiglieri, che potrebbero censurare le informazioni da condividere con noi. Un terzo infine è costituito dai limiti della nostra stessa capacità di ragionamento: tendiamo a concentrarci sulle informazioni che confermano le nostre convinzioni e a glissare su quelle che le contraddicono e diamo un valore eccessivo alla nostra esperienza personale che comporta inevitabilmente un campione di eventi ridotto.
Possiamo fondare le nostre decisioni su una visione del mondo più chiara se studiamo i fallimenti e gli incidenti mancati e in particolare i processi che stanno dietro di essi; se incoraggiamo tutti i lavoratori a prendere misure preventive anziché limitarsi a risolvere i problemi; se ci circondiamo di persone che parlano chiaro; se ricerchiamo prove che le nostre impressioni sono sbagliate e spingiamo dipendenti, consulenti e data scientist a fare altrettanto e infine se ampliamo la prospettiva in modo da dare maggiore significato alle nostre svariate esperienze.
Titolo originale: "Fooled by Experience", HBR, May 2015.