A partire dal 1980 i profitti delle aziende globali sono cresciuti a un ritmo senza precedenti, aumentando del 30% la loro incidenza sul PIL mondiale. Le multinazionali nord-americane e dell’Europa occidentale sono state le maggiori beneficiarie di questo fenomeno: facendo leva sulle loro dimensioni e su inedite possibilità di riduzione dei costi, hanno convogliato nelle proprie casse oltre la metà di tali profitti.
Quest'epoca straordinaria sta volgendo al termine. La crescita rallenta, i costi salgono e nuovi concorrenti provenienti dalle economie emergenti e dal settore tecnologico stanno cambiando le regole del gioco. Gli autori prevedono che nel prossimo decennio i profitti delle multinazionali continueranno a crescere in termini assoluti ma scenderanno al 7,9% del PIL mondiale, tornando al livello precedente il boom.
Per mantenere la loro posizione di leadership i dirigenti delle multinazionali occidentali devono tenere presenti le seguenti strategie di reazione.
Essere paranoici. Anziché rivolgere la propria attenzione all’interno, i dirigenti delle aziende occidentali devono capire i loro nuovi rivali.
Procacciarsi un capitale paziente. Le aziende dei mercati emergenti e del settore tecnologico spesso guardano lontano, costruendo la propria quota di mercato negli anni a spese dei profitti a breve termine.
Autorivoluzionarsi radicalmente. Le aziende devono superare l’inerzia strategica riallocando il capitale al variare delle condizioni.
Creare nuovi asset intellettuali. I business più redditizi sono in settori ad alta intensità di idee, dunque capitali intellettuali come dati e algoritmi sono una risorsa primaria.
Lottare per i talenti. Con l’invecchiare della popolazione e la carenza di talenti è tempo che la gestione del capitale umano diventi una priorità strategica.
Titolo originale: "The Future and How to Survive It", HBR, September 2015.