Piattaforme come Airbnb e Uber sono arrivate al successo anche aggirando leggi e normative che impacciano invece i loro concorrenti di stampo più tradizionale. Questo trasgredire la regolamentazione, che gli autori chiamano «deregolazione privata spontanea», è in atto in un numero crescente di settori.
Gli autori spiegano come un settore sia più esposto alla deregolazione spontanea se si verificano certe condizioni. Ad esempio, quando la regolamentazione è eccessiva o superata (protegge il consumatore da rischi improbabili) e quando i gestori delle piattaforme offrono altri mezzi di tutela del consumatore da possibili danni.
Gli attori dominanti in un mercato che si trovino ad affrontare la minaccia della deregolazione privata possono reagire intentando un’azione legale che faccia pressione affinché vengano applicate le leggi esistenti. O in alternativa possono adottare alcuni aspetti dell’approccio del nuovo attore; per esempio, i tassisti hanno sviluppato app in stile Uber per prenotare le corse. Possono anche far leva sui propri punti di forza per differenziarsi dai concorrenti, tattica adottata da CitizenM, Pod Hotel e Yotel per allettare clienti che altrimenti potrebbero convertirsi ad Airbnb. Se tutte queste tattiche falliscono, l’ultima spiaggia potrebbe essere cessare l’attività. Ma questo può con buona probabilità essere evitato se i punti di vulnerabilità vengono affrontati per tempo.