In un team il conflitto può aggiungere valore oppure distruggerne. Il conflitto positivo promuove un confronto rispettoso e porta a soluzioni concordate che spesso sono di gran lunga superiori a quelle iniziali. Il conflitto negativo si produce quando i membri del gruppo non riescono a superare le loro differenze, affossando la produttività e soffocando l’innovazione. Questo secondo tipo di conflitto tipicamente discende non da differenze di opinione bensì da un’incompatibilità percepita tra i modi di pensare e di agire di alcuni membri del team.
L’approccio convenzionale a questo genere di conflitto consiste nel reagire agli scontri nel momento in cui si producono e si rivela regolarmente fallimentare perché permette alle frustrazioni di accumularsi troppo a lungo, rendendo poi difficile correggere le impressioni negative e ristabilire la fiducia.
Lo studio delle dinamiche di squadra e l’esperienza di collaborazione con team dirigenziali hanno permesso a Toegel e Barsoux di individuare un metodo proattivo più efficace. In questo articolo presentano una metodologia incentrata sul modo in cui le persone appaiono, agiscono, parlano, pensano e sentono. Prima che il loro team diventi operativo i leader avviano e moderano una discussione per ognuno di questi aspetti in modo da costruire una comprensione comune non tanto del contenuto quanto del processo di lavoro, gettando così le basi per una collaborazione efficace.