Per quanto riguarda le modalità di pagamento dei servizi sanitari, gli Stati Uniti si trovano a un bivio.
Infatti il sistema a tariffazione della prestazione singola, che rappresenta il modello prevalente negli USA come in molti altri Paesi, viene ora ampiamente visto come il fattore singolo che più ostacola il miglioramento dei servizi sanitari. E, benché poco visibile per l’opinione pubblica, infuria la battaglia tra i sostenitori di due sistemi di pagamento radicalmente diversi: quello dei pagamenti raggruppati e quello a singola prestazione. La posta in gioco è alta e l’esito dello scontro determinerà nel bene o nel male l’assetto del sistema sanitario per molti anni a venire.
In questo articolo gli autori sostengono che, malgrado possa produrre qualche modesto risparmio sul breve termine, il pagamento a singola prestazione comporta rischi significativi e non riuscirà a modificare radicalmente la traiettoria di un sistema in crisi. Il modello dei pagamenti raggruppati invece innesca la concorrenza tra fornitori, crea valore là dove è più necessario, cioè a livello del singolo paziente, e instrada l’assistenza sanitaria nella direzione corretta.
Gli autori forniscono solidi esempi pilota di pagamenti raggruppati, negli Stati uniti e in altri Paesi, affrontano le difficoltà che la transizione a questo modello comporta e rispondono alle preoccupazioni dei suoi critici sugli ostacoli che presenta nella fase di implementazione.