Possono le grandi aziende essere sia innovative che efficienti? Sì, sostengono Adler, dell'Università della Southern California, Heckscher, di Rutgers e Prusak, consulente indipendente. Devono, però, sviluppare nuove capacità organizzative che creino quell'atmosfera di fiducia che il lavoro intellettuale richiede e i meccanismi di coordinamento necessari a renderlo scalabile. Nello specifico, organizzazioni di questo tipo devono imparare a: • Definire uno scopo condiviso che sia da guida a quello cui le persone a tutti i livelli dell'organizzazione stanno cercando di arrivare insieme;• Coltivare un'etica del contributo, in cui il valore più alto viene attribuito a chi guarda oltre il proprio ruolo specifico e porta avanti lo scopo comune;• Sviluppare procedure scalabili per coordinare gli sforzi di tutti, in modo che le attività di gestione del processo siano veramente interdipendenti; • Creare un'infrastruttura in cui le sfere di influenza individuali si sovrappongano e la collaborazione sia apprezzata e premiata.Questi quattro obiettivi potrebbero sembrare idealistici, ma l'imperativo a raggiungerli è pratico, dicono gli autori. Solo le imprese davvero collaborative che sappiano attingere alle idee di tutti (e in modo organizzato) saranno in grado di competere in modo sufficientemente fantasioso, veloce ed efficace in termini di costo e diventare i marchi di questo secolo noti a tutti.Titolo originale Building a Collaborative Enterprise, Luglio-Agosto 2011