Una nuova generazione di leader si accinge ad assumere ruoli di vertice e porta con sé una mentalità completamente nuova. Negli ultimi decenni i figli del baby boom (i boomer) sono stati saldamente al timone delle aziende e di regola hanno accettato di operare in base a una serie di politiche consolidate in tema di retribuzione, gerarchia e aspettative sul modo di operare. I membri della generazione X (gli “X”) , nati tra il 1961 e il 1981, hanno altre idee. Sono più inclini a rifiutare le definizioni tradizionali di successo e a ricercare la loro strada personale.Gli anni formativi degli “X” –anni Ottanta e primi Novanta – sono stati largamente influenzati dall’incertezza economica e dal cambiamento sociale. Non c’è dunque da sorprendersi se i manager più giovani sono più cauti nei confronti dell’impegno organizzativo.È ora di riconoscere la legittimità di entrambe le prospettive e di capire la controparte generazionale: gli “X” rappresentano il futuro del business; ne abbiamo bisogno non solo perché dobbiamo rimpiazzare i boomer ormai prossimi alla pensione, ma anche perché possiedono competenze e atteggiamenti che sono particolarmente adatti alle sfide di oggi.Le generazioni precedenti hanno apportato al business energia, idealismo, ottimismo e talora anche avidità e arroganza. I leader di domani, invece, dovranno fare i conti con un ambiente complesso in rapido cambiamento e con problemi di difficile soluzione su tantissimi fronti.Questa generazione fornirà i leader di cui abbiamo bisogno per le aziende del futuro ed è ora di prenderne atto.