Collaborare per innovare

Oggigiorno, praticamente nessuna azienda innova da sola. Le imprese si associano con svariati partner in diversi modi per creare nuove tecnologie, nuovi prodotti e nuovi servizi. Ma qual è il miglior modo per sfruttare il potenziale dei partner esterni?Per aiutare gli executives a rispondere a questa domanda, Pisano della Harvard Business School e Verganti del Politecnico di Milano hanno sviluppato un semplice schema di riferimento centrato su due domande: «Alla luce della vostra strategia, quanto dovrebbe essere aperto il vostro network di collaboratori?»; e: «Chi dovrebbe decidere quali problemi affrontare e quali soluzioni adottare?».Ci sono quattro modalità principali di collaborazione, dicono gli autori. Il circolo élitario è un network ristretto, caratterizzato da una governance gerarchica: l’azienda seleziona i partecipanti, definisce il problema e sceglie la soluzione. Per esempio, la Alessi, un’azienda italiana di prodotti per la casa, ha invitato duecento esperti esterni di architettura post moderna a presentare idee per nuove forme di prodotto. Il mall dell’innovazione è gerarchico, ma aperto: chiunque può segnalare un problema o proporre soluzioni, ma è l’azienda a scegliere la soluzione definitiva. Un tipico esempio è quello di Innocentive.com, un sito strutturalmente simile a eBay in cui le aziende cercano soluzioni a problemi di carattere scientifico. La comunità di innovazione è aperta e decentralizzata: chiunque può porre problemi, offrire soluzioni e stabilire idee da utilizzare, come avviene nella comunità open-source che cura lo sviluppo del software Linux. Il consorzio è un gruppo ristretto di soggetti che operano su un piano di parità e selezionano insieme i problemi, stabiliscono come portare avanti il lavoro e scelgono le soluzioni. L’IBM ha creato numerosi consorzi con altre aziende per sviluppare tecnologie innovative nel campo dei semiconduttori. Non c’è un approccio qualitativamente superiore agli altri; ognuno dei quattro comporta dei trade-off strategici. Dovendo scegliere tra i vari modelli di collaborazione, le aziende devono soppesare i vantaggi e gli svantaggi e stabilire quale è più in linea con la propria strategia, le proprie capacità, la propria struttura e i propri asset.(Titolo originale: Which Form of Collaborative Innovation Is Right for You?, HBR, December 2008)
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