Come motivare i propri collaboratori

Immaginate – ha scritto Herzberg in questo articolo del 1985, ormai divenuto un “classico” di HBR - che i vostri dipendenti siano così motivati da voler fare più ore di lavoro, non meno, da assumersi maggiori responsabilità, e da vantarsi della complessità del loro lavoro, non dello stipendio o dei bonus.È un sogno irrealizzabile? No, se comprendete la logica controcorrente che sta dietro la motivazione – e l’inefficacia di quasi tutti gli incentivi di performance. Nonostante quello che dicono i media, la motivazione non viene dai benefit, dagli uffici di lusso, e neppure dalle promozioni o dalla retribuzione. Questi incentivi estrinseci potrebbero indurre le persone a lavorare senza posa – ma probabilmente lo faranno solo nella misura necessaria a ottenere il prossimo aumento o la prossima promozione.Qual è la verità? Voi e la vostra organizzazione avete un potere limitato di motivazione dei collaboratori. Sì, degli stipendi inadeguati potrebbero intaccare il morale. Ma quando offrite effettivamente dei ricchi stipendi e altri incentivi estrinseci, non è detto necessariamente che le persone lavorino di più e/o meglio.Perché? La maggior parte di noi è motivata dalle ricompense intrinseche: un lavoro interessante e sfidante, e la possibilità di raggiungere dei risultati e di assumersi maggiori responsabilità.Naturalmente, dovete fornire alcuni incentivi estrinseci. Dopotutto, ben pochi di noi si possono permettere di lavorare gratis. Ma la vera chiave per motivare i dipendenti è metterli in condizione di attivare i loro generatori interni. Altrimenti, vi ritroverete nella spiacevole condizione di cercare continuamente di ricaricarne le batterie.Titolo originale: One More Time. How Do You Motivate Employees?, HBR, September 1985.
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