L’innovazione che cambia la società

  • di Clayton M. Christensen, Heiner Baumann, Rudy Ruggles, Thomas M. Sadtler


  • Ambiente, Etica, CSR


In tutto il mondo le nazioni, le organizzazioni e gli individui dedicano ingenti risorse alla soluzione di problemi sociali ma, purtroppo, questi sforzi sono spesso votati al fallimento. Gli investimenti maldiretti sono la causa principale degli insuccessi. Buona parte del denaro stanziato per le iniziative sociali è diretto verso organizzazioni che sostengono gruppi specifici di destinatari, spesso tramite soluzioni complesse. Organizzazioni di questo tipo raggiungono raramente la vasta popolazione che potrebbe beneficiare dall’utilizzo di soluzioni più semplici.Tuttavia, esiste un modo per raggiungere questa fetta di popolazione normalmente non considerata. Gli autori la chiamano “innovazione catalica”. Basata sul modello di innovazione di rottura (disruptive innovation) creato da Clayton Christensen, l’innovazione catalitica affronta le sfide che si presentano alle organizzazioni tramite soluzioni semplici e soddisfacenti che siano mirate ai gruppi non raggiunti. Tuttavia, a differenza della disruptive innovation, le innovazioni catalitiche sono focalizzate sul cambiamento sociale.Le innovazioni catalitiche sono caratterizzate da cinque qualità distintive. In primo luogo esse generano il cambiamento sociale tramite la replicazione e gli effetti di scala. In secondo luogo esse soddisfano un bisogno che è sia eccessivamente servito, nel caso in cui la soluzione esistente sia più complessa di quanto necessario per la maggior parte delle persone, sia non considerato dagli operatori tradizionali. La terza caratteristica è il fatto che i servizi da esse erogati, restando percepiti come soddisfacenti dai destinatari, sono più semplici e a basso costo rispetto alle alternative. La quarta caratteristica è che esse si avvalgono di risorse che inizialmente sembrano poco attrattive per gli utenti. Infine esse sono ignorate, annullate o scoraggiate dalle organizzazioni esistenti, che non ritengono praticabili le soluzioni proposte dai catalytic innovators.Come evidenziano gli autori, tramite esempi tratti dal settori legati alla sanità, all’istruzione e allo sviluppo economico, sia i gruppi no profit che quelli orientati al profitto stanno cercando vie per creare innovazioni catalitiche che possano condurre al cambiamento sociale.

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