Ora che i manager cercano di sfruttare l’enorme mole di dati ormai disponibili da fonti interne ed esterne, è probabile che usino un approccio analogo a quello utilizzato per qualunque altro progetto IT: costruirlo e implementarlo nei tempi e nei costi previsti. Questo funziona con progetti per migliorare i processi di business e aumentare l’efficienza, ma quando si tratta di estrarre informazioni utili a prendere decisioni migliori ai manager occorrono un approccio e una mentalità differenti.
Un progetto di Big Data o analytics sarà probabilmente più piccolo e breve di una iniziativa IT convenzionale, tipo installare un sistema ERP. È anche più vicino a una ricerca scientifica. Commissionato per risolvere un problema o sfruttare un’opportunità, un progetto di questo genere inquadra questioni, sviluppa ipotesi ed effettua sperimentazioni per acquisire conoscenza.
Gli autori hanno identificato cinque linee guida per intraprendere questo viaggio di scoperta:
mettete gli utilizzatori – coloro che trarranno un significato dalle informazioni – al centro dell’iniziativa;
estraete valore dall’IT rivolgendo domande appropriate e dando ai team la libertà di reimpostare i problemi;
inserite nei team scienziati cognitivi e comportamentali che capiscono come la gente percepisce i problemi e analizza i dati;
concentratevi sull’apprendimento facilitando la condivisione delle informazioni, esaminando le ipotesi e sforzandovi di capire cause ed effetti;
curate più di risolvere i problemi che di installare la tecnologia.