In considerazione della lunga tradizione della sua azienda di attenzione agli effetti sull’ambiente o la salute degli elementi chimici contenuti nei suoi prodotti, l’autore ha deciso di cercare una nuova formula di base per la Saran Wrap (l’antesignana delle pellicole trasparenti per uso domestico), accettando il rischio di veder calare le vendite. La SC Johnson aveva acquistato la Saran Wrap dalla Dow nel 1998, e per decenni il prodotto ha conservato una posizione dominante nel mercato delle pellicole alimentari, grazie alla perfetta compatibilità con il forno a microonde e al fatto che non faceva passare nessun odore: il merito, in entrambi i casi era del Pvdc (polivinildencloruro). Quando la Food and Drug Administration americana, i gruppi ambientalisti e i consumatori cominciarono a manifestare preoccupazione per l’uso del Pvc (cloruro di polivinile), il Pvdc fu equiparato al Pvc e finì anch’esso sotto accusa.
La SC Johnson era comunque interessata dal dibattito perché usava il Pvc per una parte dei suoi imballaggi esterni, quindi lanciò un processo denominato Greenlist per riesaminare l’uso di questo materiale. Da allora il Greenlist è stato rigorosamente aggiornato per suddividere gli ingredienti per categoria e ordinarli secondo l’impatto sul benessere degli esseri umani e dell’ambiente. L’azienda ha tolto più volte dal mercato prodotti potenzialmente pericolosi, senza preoccuparsi dei costi.
La SC Johnson avrebbe potuto limitarsi a eliminare il Pvc dalle confezioni dei suoi prodotti, lasciando la Saran Wrap così com’era. Invece prese l’impegno di non commercializzare più pellicole contenenti cloro in qualsiasi forma, Pvdc incluso, entro il 2004. Fu creata una squadra apposita per giungere nel giro di un anno alla ricerca, sviluppo e progettazione di una Saran Wrap senza Pvdc. Conservare le caratteristiche che rendevano unica la Saran Wrap, però, si è rivelato impossibile e quello che un tempo era un prodotto simbolo adesso è diventato come tutti gli altri.
Titolo originale: “SC Johnson’s Ceo on Doing the Right Thing, Even When It Hurts Business”, HBR, April 2015.