L’internazionalizzazione delle aziende porta speso i dipendenti a perdere norme e presupposti condivisi. In Paesi diversi le persone reagiscono in modo diverso, comunicano in modo diverso e prendono le decisioni in modo diverso. Così la cultura delle aziende che crescono organicamente entra in crisi: frequenti fraintendimenti erodono la fiducia reciproca, soprattutto tra la sede centrale e quelle distaccate. Nel tentativo di risolvere questi problemi le aziende rischiano di compromettere le basi su cui si fonda il loro successo commerciale.
Erin Meyer dell'Insead ci presenta cinque principi in grado di evitare questo processo disgregativo. I manager devono:
individuare le dimensioni in cui la cultura aziendale differisce da quella locale
assicurarsi che ogni gruppo culturale possa farsi ascoltare
proteggere la creatività delle diverse unità, lasciando che comunicazione e job description rimangano piuttosto elastiche
formare tutti nelle regole di fondo
garantire la diversificazione all’interno di ogni sede
L'attenzione alla cultura aziendale non dovrebbe mai passare in secondo piano. Le aziende che non pianificano le modalità in cui i singoli e l’organizzazione nel suo insieme possono adattarsi al mercato globale inciamperanno prima o poi in qualche trappola nascosta. E mentre si rimettono in piedi la loro opportunità economica potrebbe essergli già sfuggita.