I mercati online sono per molti versi un business model perfetto. Funzionando come facilitatori di transazioni tra clienti e fornitori indipendenti anziché avere la proprietà e la responsabilità dei prodotti o servizi in questione, hanno strutture costitutivamente a basso costo e quindi margini lordi elevati. Grazie all’effetto rete, una volta affermati sono facilmente difendibili.
Rimangono però estremamente difficili da costruire, come sottolineano Andrei Hagiu della Harvard Business School e il venture capitalist Simon Rothman di Greylock Partners. Per la maggior parte degli imprenditori e degli investitori questo è dovuto alla difficoltà di attrarre in maniera rapida una massa critica di acquirenti e fornitori. Tuttavia è un errore presumere che una volta superato questo ostacolo la navigazione sarà priva di difficoltà.
Diverse altre gravi minacce restano in agguato: crescere troppo in fretta o troppo presto; non riuscire a garantire un livello di fiducia e sicurezza sufficiente; ricorrere al bastone anziché alla carota per evitare la disintermediazione degli utenti e ignorare i rischi normativi.
L’articolo attinge a casi aziendali come quelli di eBay, Lending Club e Airbnb per fornire consigli pratici utili a evitare questi rischi.